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Costruttori da 4 generazioni
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Il maestro Agostino
D’Alessio nasce da una famiglia di costruttori,
inizialmente era un esperto realizzatore di cisterne
dalle quali prelevava la pietra per la costruzione di
trulli, fabbricati, muretti a secco, edicole “tra cui
quella più antica in Contrada S. Vincenzo in Monopoli” e
manutentore di alcune masserie tra cui quella di
“Caramanna” o del Castello Abbazia Santo Stefano, di cui
oltre i normali lavori ha diretto anche gli scavi dei
sotterranei.
Dal matrimonio con Giuliana Malerba nascono Oronzo,
Angelo, Mario, che sin da piccoli cominciano a recarsi
sui cantieri con il padre accompagnati dall’unico mezzo
a loro disposizione: traino tirato da cavallo.
Tutta la loro vita è scandagliata dal suono delle
campane e dal susseguirsi delle stagioni che ne
determinano le ore di lavoro e di riposo sino a quando
non scoppia la seconda guerra mondiale e tutti e 4
vengono chiamati alle armi.
Dei 4 l’ultimo a tornare a casa nel 1946 è Angelo
D’Alessio, fatto prigioniero in Germania e costretto a
lavorare per la costruzione e manutenzione dei capannoni
degli aeroporti tedeschi.
Fatto ritorno a casa, Angelo il 9 agosto 1947 si sposa
con Marianna Scisci, da cui nel 1948 nascerà Agostino
D’Alessio, e comincia a lavorare in cooperazione con i
fratelli Mario e Vincenzo; mentre Oronzo lascia la
piccola impresa familiare e trova impiego a Taranto
presso la ditta vincitrice dell’appalto per la
realizzazione delle strutture murarie di quella che
sarebbe diventata l’ITALSITI.
Distante da casa e costretto ad affrontare all’epoca il
lungo tragitto tra Taranto e Monopoli, Oronzo, messo un
gruzzoletto da parte, decide di ritornare
definitivamente a casa e insieme ad Angelo decidono di
mettersi in società, lavorando con Mario e Vincenzo.
Mario lascerà l’impresa fondata da i 2 fratelli nel
1956, che con l’uscita della normativa sul lavoro
sceglie di lavorare per la ditta di “glionci descit” (11
dita) con la mansione di capo cantiere per la
costruzione di diverse palazzine a Monopoli, mentre
Vincenzo nel frattempo sposatosi, sceglie di trasferirsi
a Ventimiglia, ai confini con la Francia.
I due fratelli in società sulle orme del padre Agostino
continuano a lavorare presso il castello di Santo
Stefano e ad effettuare i piccoli lavori di manutenzione
delle masserie.
Ma grazie ai nuovi mezzi di trasporto, un motorino
Cucciolo Ducati e poi a un 65 Ducati, seguito dal più
veloce 85 Ducati, Oronzo e Angelo cominciano ad aprire
dei cantieri anche più lontano, tra i tanti ricordiamo
la Masseria, anche questa col nome di “Caramanna” a
Gioia Del Colle, e la costruzione di masserie, pozzi,
cisterne, frantoi nel territorio di Putignano, facendo
ritorno a casa almeno una volta al mese.
Oltre ai lavori pei i privati, in questi anni i due si
aggiudicano anche diversi lavori pubblici come la
realizzazione della scuola situata in c/da Padresergio a
Monopoli e la realizzazione di muretti a secco che
separassero le strade dai relativi terreni.
Col trascorrere del tempo, Agostino figlio di Angelo, si
reca sempre più spesso sui cantieri dopo la scuola,
aiutando lo zio e il papà, sino a quando all’età di otto
anni fa il primo lavoro a conto suo: imbiancare a calce
2 trulli per la cifra di 25 lire, pari al costo del
gelato da lui desiderato. Munito di “Scopl”, un pennello
artigianalmente fatto da papà, costituito di peli di
coda di cavallo, legato ad una canna per raggiungere i
punti più alti, Agostino ha la sua prima fregatura, in
quanto a fine lavoro viene ripagato con solo 5 lire
scordandosi il gelato.
Nel 1966 Angelo per problemi di salute si ritira dalla
società e dal lavoro, mentre il figlio Agostino nel 1963
va a lavorare presso una ditta di Putignano “Franchino
Coppola rossa” per imparare l’arte del mosaico e il
“funghetto” (rivestimento di polvere di marmo impastato
con calce e cemento, per esterni), sino al 1965 quando
viene ingaggiato come operaio specializzato
piastrellista intonachista da Geometra Manghisi Luigi di
Monopoli, pur continuando a far piccoli lavoretti a
conto suo.
Nel 1966 ritorna a lavorare a Monopoli, con l’impresa
“Vacca” sino al 1968, quando è chiamato a svolgere il
servizio militare, inserito immediatamente nella squadra
lavoro che si occupa di tutte le strutture edilizie
militari al Madridepoca, attuale Baricentro di Taranto.
Congedato il 20/10/70 comincia a lavorare da solo
acquistando un 614 Fiat, sostituito successivamente da
un Tigrotto nel 1975.
I lavori più importanti sono stati: delle villette a
Castellana Grotte, appartamenti a vendere a Conversano,
trulli, tetto del seminario minore di Conversano, pozzi
cisterne, muretti a secco, nel 1977 costruzione del
ristorante “Polpetta” a Montecarlo, nel 79 la
costruzione di un locale notturno vicino al casinò di
Montecarlo, le palazzine militari per la caserma di
Potenza, e così via ...
Nel 1998 un salto in avanti con l’acquisto di una
piattaforma aerea di 32 mt di altezza e 36 mt di
sbraccio, e di una impalcatura sospesa e si comincia a
pensare di ritornare ad essere un impresa a conduzione
familiare.
Nel 1999 viene costituita la D.A.F. COSTRUZIONI da
D’Alessio Agostino e figli, costituita da Agostino,
A,gelo e Mimmo in attesa che si aggiunga anche il
piccolo Cosimo.
La scelta di tornare ad occuparsi direttamente dei
cantieri è volta a mantenere una alta qualità delle
opere, con il controllo diretto dei materiali e della
posa in opera.
Agostino con la sua lunga esperienza, e Angelo con la
dedizione al cantiere e ai suoi operai, conducono e
collaborano all’andamento dei cantieri. L’aggiornamento
e l’adeguamento alle nuove tecnologie diventa oggi
un’esigenza primaria, della quale si occupa Mimmo il
tecnico dell’impresa, nell’attesa che arrivi a
collaborare Cosimo, futuro ingegnere.
L’apporto dei giovani nell’azienda è fondamentale per un
continuo rinnovo delle metodologie di lavoro e uso dei
materiali migliori, non dimenticando lo stretto legame
dell’azienda con le tecniche e i materiali della nostra
tradizione, serbatoi di saggezza popolare ed oggi
rivalutati per la alta eco compatibilità.
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